

È fondamentale intervenire per recuperare le aree contaminate, e valorizzare la biomassa, e questo è possibile grazie agli alberi e alle foreste.
Come è possibile? Con le fitotecnologie, che attraverso soluzioni sostenibili permettono di bonificare terreni contaminati.
In particolare, il biorimedio fitoassistito, che sfrutta l’azione sinergica tra le radici delle piante e i microrganismi naturali come batteri e funghi, per rimuovere, trasformare o stabilizzare le sostanze tossiche presenti nel suolo, nei sedimenti o nelle acque.
Questa strategia verde può essere applicata nelle aree contaminate, attraverso l’utilizzo di particolari specie di piante e arbusti, selezionate per stimolare l’attività di biodegradazione dei microrganismi nella porzione di suolo che circonda le radici delle piante (rizosfera).
Piantare alberi ed arbusti e rimboschire foreste permette al suolo di arricchirsi di comunità microbiche che contribuiscono in modo sinergico con le radici, ad incrementare la qualità del suolo, rendendolo più fertile e a disinquinare il terreno contaminato.
– Piantando alberi sequestriamo aliquote di carbonio che si fissano nel suolo, favorendo così lo sviluppo di microrganismi che contribuiscono a garantire i servizi ecosistemici.
– Le piante riducono almeno del 50% le polveri sottili, catturandole dall’atmosfera.
– È possibile bonificare il terreno spendendo fino a 1.000 volte in meno.
– Attraverso il biorimedio fitoassistito otteniamo biomassa che consente di produrre energia verde e rinnovabile.
È ora di “Piantarla”!