
15 Ott Credevamo
Credevamo di essere potenti e dominatori della terra, eppure un semplice ma nello stesso tempo ,complesso organismo molto meno meraviglioso di qualsiasi essere vivente, ha rischiato di sopraffarci, tenendo in scacco e seminando morte e paura, un’intera specie.
Abbiamo lanciato slogan rassicuranti tipo “andrà tutto bene”, illudendoci di essere solidali tra noi e attivi all’unisono contro il nemico comune, senza sapere che: il vero nemico, oltre esso, siamo noi stessi, i nostri misfatti e la blanda convinzione di potere solidale dell’umanità, non supportata da tesi a lungo termine.
Appena abbiamo notato di poter tener testa all’ennesimo organismo che ci attaccava, abbiamo mollato la presa nei suoi confronti per tornare alle nostre antiche usanze, di sopraffare popoli e terre per accaparrarci risorse, per la sete atavica di potere e ricchezza, dimenticando o accantonando sentimenti positivi che comunque ci appartengono, che sopiamo solo per soddisfare, in maniera egoistica i nostri interessi, riscoprendo la guerra classica che sicuramente miete molte più vittime di qualsiasi pandemia, con conseguente capitolazione dei più deboli.
Meritiamo tutto ciò? Probabilmente sì, se non ci prodighiamo per evitarlo. Credevamo che l’animale irrazionale e ingordo che è in noi avesse imparato qualcosa, per il bene dell’umanità e del pianeta prestatoci, invece no. Vediamo paesi, famosi per la loro vena ecologista, che estraggono gas a non finire per assicurarsi ricchezza, senza badare all’ecologia. A parole agognamo cambiamenti, ma gli unici cambiamenti che otteniamo sono quelli climatici di una natura giustamente implacabile, il cui unico obiettivo è lo sviluppo della vita.
Credevamo di essere attorniati da quattro elementi, invece ne abbiamo uno in più, creato totalmente da noi: l’ingordigia sposa della distruzione.
Non è mai troppo tardi, se credevamo, cambiamo coniugazione, crediamoci. Cambiamo noi stessi, ricominciamo a rispettare le risorse naturali e gli altri esseri viventi. Umiliamoci di fronte alla bellezza che ci apparteneva, riconquistandola, lasciamo gli egoismi campanilistici e di specie, educandoci al rispetto. Non corriamo nell’accaparrarci fonti energetiche badando solo al valore venale di essa, ma interessiamoci al costo globale di tutto.
Non più credevamo ma crediamo! Crediamo veramente di poter fare qualcosa salvaguardando la natura, i nostri simili e gli altri esseri, scevri da interessi ed egoismi personali. Agendo a favore della vita!
